Vivere senza glutine

Gluten-free - Farmacie Comunali Torino

di Laura Grassi

La celiachia è una malattia infiammatoria cronica che colpisce l’intestino tenue, scatenata dall’assunzione di glutine in persone con predisposizione genetica. Questa patologia interessa circa l’1% della popolazione mondiale, che in Italia corrisponde a circa a 600.000 individui. Tuttavia, solo un terzo di questi ha ricevuto una diagnosi, mentre i restanti 400.000 rappresentano la parte sommersa del cosiddetto “iceberg della celiachia”, una metafora utilizzata per descrivere il fenomeno delle diagnosi non rilevate. In media, possono trascorrere fino a sei anni dall’inizio dei sintomi per arrivare a una diagnosi.

I sintomi della celiachia possono variare ampiamente da persona a persona e, negli adulti, possono risultare poco evidenti o facilmente confusi con quelli di altre patologie intestinali.  Tra i sintomi più comuni troviamo:

– disturbi intestinali: diarrea cronica, alternanza di stitichezza e diarrea, gonfiore addominale, meteorismo, dolori addominali;

– malassorbimento: perdita di peso involontaria, stanchezza persistente, anemia, carenze di vitamine e minerali;

– altri sintomi: afte orali, dermatite erpetiforme (un’eruzione cutanea pruriginosa), osteoporosi, crampi muscolari, depressione e ansia.

È fondamentale ricordare che non tutti i celiaci manifestano l’intera gamma di sintomi. Alcuni possono presentare solo pochi disturbi o essere completamente asintomatici.

Come effettuare la diagnosi

La celiachia può essere diagnosticata con certezza attraverso un semplice esame del sangue per rilevare la presenza di anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio, seguito da una biopsia della mucosa duodenale durante una duodenoscopia. È fondamentale che questi accertamenti vengano eseguiti mentre il paziente segue una dieta contenente glutine. L’assenza di glutine nella dieta, infatti, potrebbe alterare i risultati, rendendoli non attendibili.

Perché la diagnosi è importante

Una diagnosi accurata di celiachia è essenziale per diverse ragioni:

  • prevenzione delle complicanze: consente di avviare una dieta priva di glutine, evitando così conseguenze gravi come osteoporosi, infertilità, linfoma intestinale e altre malattie autoimmuni;
  • miglioramento della qualità di vita: seguire una dieta senza glutine aiuta a ridurre i sintomi e a migliorare sensibilmente il benessere complessivo delle persone celiache.

Ma che cos’è il glutine e dove si trova?

Il glutine è una proteina complessa presente in cereali come il grano, la segale e l’orzo. È responsabile dell’elasticità degli impasti, rendendo soffici e ben lievitati i prodotti da forno. Si trova in molti alimenti di uso comune, tra cui:

  • prodotti da forno: pane, pasta, pizza, biscotti, torte e cereali per la colazione, realizzati con farina di grano, segale o orzo;
  • bevande: birra, spesso prodotta con orzo;
  • salse e condimenti: salsa di soia, alcuni tipi di maionese, salse per insalata e dado da brodo;
  • prodotti impanati: cotolette, nuggets e alcune verdure fritte;
  • salumi: alcuni possono contenere amido di frumento come legante.

Fortunatamente, molti alimenti sono naturalmente privi di glutine, tra cui frutta, verdura, carne, pesce, uova, legumi, latte e derivati. Anche olio d’oliva, oli di semi, burro e margarina sono generalmente senza glutine. Inoltre, anche alcuni cereali sono naturalmente privi di glutine; per esempio, riso, mais, quinoa, grano saraceno, miglio, amaranto e teff.

La dieta senza glutine

Seguire una dieta senza glutine significa eliminare i cereali contenenti glutine e i loro derivati, ma ciò non comporta un’alimentazione punitiva o limitante. La dieta mediterranea offre una vasta gamma di alimenti naturalmente privi di glutine, consumati quotidianamente e utilizzati in numerose ricette. Questo permette ai celiaci di seguire una dieta bilanciata e varia, prestando particolare attenzione alla scelta delle fonti di carboidrati che sostituiscono i cereali vietati.

La scelta non deve limitarsi ai prodotti sostitutivi senza glutine, ma può includere cereali come riso e mais, oltre a fonti alternative di carboidrati come le patate. L’esclusione del glutine, e quindi di grano, orzo, segale e altri cereali affini, influenza inevitabilmente le abitudini quotidiane, come fare la spesa o mangiare fuori casa. Tuttavia, queste accortezze non devono far perdere di vista i principi di una sana alimentazione e della dieta mediterranea, che privilegia cereali, legumi, frutta, verdura, pesce e olio d’oliva.

Consigli utili per affrontare la diagnosi di celiachia

Per molti, la diagnosi di celiachia rappresenta una liberazione: finalmente si identifica la causa del malessere e si scopre come affrontarlo, dopo un percorso diagnostico spesso lungo e complesso. Tuttavia, non sempre è così. In alcuni casi, la diagnosi arriva inaspettata, e l’adattamento alla nuova dieta può suscitare difficoltà e emozioni negative. L’unica terapia efficace per la celiachia è l’eliminazione totale del glutine dalla dieta. Tale cambiamento può risultare destabilizzante, sia per il neodiagnosticato sia per la sua famiglia. È normale sentirsi spaesati o in ansia per le nuove abitudini alimentari. Con il passare del tempo e l’apprendimento di uno stile di vita senza glutine, queste difficoltà tendono ad attenuarsi, rendendo più semplice l’adattamento.

Quando il neodiagnosticato è un bambino, è fondamentale creare un ambiente sereno sia a casa che a scuola. I più piccoli, infatti, apprendono rapidamente le nuove regole alimentari, specialmente se i genitori mantengono un atteggiamento tranquillo e ben informato. Nei bambini molto piccoli, spesso il cambiamento passa quasi inosservato. Nel caso degli adolescenti, l’approccio richiede maggiore delicatezza. Questa fase della vita può essere accompagnata da momenti di rabbia o frustrazione, con possibili trasgressioni alla dieta. È importante dissuadere questi comportamenti con fermezza, ma senza giudizi o condanne, per favorire un rapporto sano con il nuovo regime alimentare.

Anche in età adulta, la scoperta della celiachia può essere destabilizzante, soprattutto per i cambiamenti che implica nella vita sociale. Nei primi tempi, può risultare complesso partecipare a cene a casa di amici, eventi familiari o uscire al ristorante, richiedendo un adattamento graduale a queste situazioni.

La celiachia e la scuola

Gestire la celiachia a scuola può sembrare complicato, ma con una buona organizzazione e la giusta collaborazione, diventa un’esperienza gestibile e positiva. Ecco alcuni suggerimenti utili per genitori e insegnanti:

Per i genitori

  • Comunicare con la scuola: informare tempestivamente il personale scolastico della diagnosi di celiachia, fornendo una certificazione medica dettagliata;
  • collaborare con la mensa: lavorare a stretto contatto con il personale della mensa per garantire che il bambino riceva pasti sicuri e privi di glutine. È utile fornire un elenco chiaro di alimenti consentiti e vietati;
  • preparare pasti alternativi: se la mensa non può garantire pasti senza glutine, valutare la possibilità di preparare il pranzo da casa da portare a scuola;
  • favorire l’autonomia: insegnare al bambino a leggere le etichette degli alimenti e a riconoscere i prodotti senza glutine, così da renderlo consapevole e indipendente nelle sue scelte alimentari;
  • coinvolgere il bambino: spiegare in modo semplice e chiaro che cos’è la celiachia e perché è importante seguire una dieta senza glutine, incoraggiandolo a partecipare attivamente alla gestione della sua alimentazione.

Con un approccio positivo e il sostegno di scuola e famiglia, il bambino può affrontare serenamente la celiachia, vivendo l’ambiente scolastico con fiducia e sicurezza.

Per gli insegnanti:

  • Educare la classe: spiegare ai compagni cosa significa essere celiaci, sottolineando l’importanza di rispettare la dieta senza glutine per la salute del compagno;
  • sorvegliare durante i pasti: assicurarsi che il bambino celiaco non venga a contatto con alimenti contenenti glutine;
  • prevenire contaminazioni crociate: educare gli studenti a non condividere posate, cibo o lanciare briciole, per evitare rischi di contaminazione;
  • creare un ambiente sicuro: promuovere un’atmosfera inclusiva, in cui il bambino celiaco si senta accolto e possa partecipare serenamente a tutte le attività scolastiche.

Con la collaborazione di tutti, la scuola può diventare un luogo sicuro e accogliente per i bambini celiaci. È essenziale bilanciare la corretta alimentazione con il benessere psicologico: questi due aspetti devono procedere insieme per garantire la salute complessiva del bambino.

La celiachia, pur essendo impegnativa e a volte faticosa, non deve essere vissuta come un dramma. Cambiare abitudini può richiedere tempo, ma è fondamentale affrontare il percorso con calma e determinazione, affinché la dieta senza glutine diventi parte integrante della quotidianità, vissuta con serenità e consapevolezza.