Servizio notturno nelle Farmacie Comunali 42 e 46
di Martina Carosio
La notte ha sempre esercitato in me un fascino particolare: le attribuivo proprietà magiche e immaginavo le incredibili avventure che avrei potuto vivere se solo fossi stata capace di vincere il sonno. Proviamo a intraprendere questo viaggio immaginario: ci perdiamo lungo le strade geometriche di Torino mentre la notte, con il suo mantello scuro, ricopre e sfiora ogni cosa.
Temete forse di smarrirvi?
Niente paura. A poca distanza da noi possiamo scorgere due insegne luminose che squarciano con coraggio il velo della notte: sono quelle della Farmacia Comunale 42, in Via XX Settembre 5, e della Farmacia Comunale 46, in Piazza Camillo Bozzolo 11.
Ci accoglie il farmacista notturnista che svolge il suo lavoro in questa fascia oraria.
“Non è semplice ricoprire il ruolo del notturnista”, ci svela la direttrice della Farmacia Comunale 42, la dottoressa Anna Smeacetto. “Bisogna essere attenti, vigili e, dal momento che durante la notte la clientela è molto variegata, capita spesso di dover affrontare situazioni difficili, per le quali non si è mai preparati a sufficienza. Detto ciò, è un lavoro estremamente gratificante, soprattutto perché le persone sanno che, anche durante la notte, in farmacia possono trovare il conforto di cui sentono bisogno”.
“Qui la clientela notturna è in gran parte legata al mondo ospedaliero”, riferisce la dottoressa Alessia Avenati, la direttrice della Farmacia Comunale 46 che, in effetti, si trova a pochi passi dagli Ospedali Dermatologico e Regina Margherita; “del resto penso sia di grande aiuto trovare una farmacia a pochi passi dall’ospedale”.
Mentre conversiamo con le dottoresse, le insegne delle due farmacie continuano a sfavillare, proprio come fanno anche durante il dì: d’altronde, la Farmacia Comunale 42 e la Farmacia Comunale 46 non sono soltanto farmacie notturne.
“Svolgiamo il servizio di notte e questo, chiaramente, rappresenta una delle nostre principali caratteristiche: ma ciò non basta a definirci”, concordano le dottoresse.
La Farmacia Comunale 42 è una farmacia molto nota in città, soprattutto in virtù della sua posizione. Collocata a pochi passi da Porta Nuova, ci viene descritta come una farmacia multicolore.
“Multicolore e multietnica”, precisa la dottoressa Smeacetto, “e questo, a mio parere, rappresenta il suo principale valore. È una farmacia di passaggio, che accoglie persone che si avviano verso il centro cittadino, molti negozianti e, ovviamente, gli abitanti della zona”.
“Come abbiamo già detto”, interviene la dottoressa Avenati, “la maggior parte della clientela della Farmacia Comunale 46 proviene direttamente dalle strutture ospedaliere: in particolare durante la prima ondata pandemica, abbiamo avuto spesso a che fare con il personale sanitario in prima linea per fronteggiare l’emergenza. Questa farmacia presenta anche un’altra peculiarità: qui si allestiscono preparazioni galeniche a uso esterno. Insomma, non abbiamo certo di che annoiarci”, sorride.
La testimonianza della dottoressa Avanati ci restituisce la concezione della farmacia condivisa anche dalla dottoressa Smeacetto. E così, alla domanda: “Sapresti indicare un aspetto che reputi indispensabile della professione del farmacista?” entrambe rispondono: “Oggi la farmacia rappresenta un primo punto di appoggio per il cliente sul territorio. A differenza di quanto accadeva un tempo, la farmacia si trova ad affrontare problemi di varia natura, legati non solo all’ambito puramente farmacologico ma anche alla tutela della salute in senso più ampio, occupandosi di prevenzione e proponendo diverse tipologie di servizi. D’altro canto, quello tra paziente e farmacista è un rapporto mutuo, che si auto-alimenta: i clienti possono trovare nei farmacisti conforto, rassicurazione, e per noi la relazione con le persone rappresenta uno degli aspetti della professione che ci gratifica maggiormente e a cui non potremmo rinunciare.”