di Erminia Venturino
Il 20 febbraio 2020 in Italia, precisamente a Codogno, veniva individuato il primo caso di positività al virus. Il 27 dicembre 2020 è iniziata la campagna di vaccinazione contro il Covid-19. In tempi passati nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che il processo di produzione di un vaccino sarebbe stato portato a compimento nel giro di qualche mese, soprattutto se consideriamo il complesso di fasi necessarie al suo sviluppo che parte dalla conoscenza del microrganismo responsabile della malattia e delle sue modalità di interazione con l’organismo umano. La prima fase dello sviluppo si basa su studi sperimentali in vitro finalizzata a individuare la composizione ottimale del vaccino, ossia quella in grado di stimolare una risposta efficace da parte del sistema immunitario. Successivamente, il potenziale vaccino viene sottoposto alla sperimentazione pre-clinica che include studi in vitro e su modelli animali, al fine di descrivere le prime evidenze di efficacia su un organismo vivente complesso e selezionare la formulazione adatta alla fase clinica preliminare sull’uomo. Solo a questo punto ha inizio il percorso di sperimentazione clinica che si esplica in quattro fasi: le prime tre precedono l’autorizzazione all’immissione in commercio e la quarta viene condotta quando il vaccino è già disponibile sul mercato per continuare a monitorarne gli effetti e le potenziali reazioni avverse.
Come è stato possibile realizzare il vaccino contro il Covid-19 in tempi così rapidi?
Grazie ai numerosissimi fondi e alle ricerche condotte in passato, sono stati sviluppati e sperimentati in simultanea a livello pre-clinico più candidati del vaccino anti-Covid. Il numero dei soggetti a cui è stato somministrato il vaccino durante la fase clinica 3 non è stato ridotto rispetto alla sperimentazione di altri vaccini e i risultati sono stati analizzati man mano che questi ultimi venivano prodotti e non soltanto al termine degli studi. Dunque, non è stata saltata nessuna delle fasi di verifica.
Quindi, i vaccini anti-Covid sono sicuri?
Il Ministero della Salute risponde così: “Sì. I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione”. Anche il pontefice, riguardo al vaccino anti-Covid, ha dichiarato: “Se i medici dicono che va bene, perché non prenderlo?”. Questa affermazione è piena di valore: esprime la fiducia nella scienza. Quella stessa scienza che oggi ci offre un’occasione per uscire dal tunnel in cui ci troviamo da troppo tempo.