Birra, cocktails, vino, superalcolici: le vie dell’alcol non saranno infinite, ma di certo sono tante e anche facilmente percorribili, persino da chi, come gli adolescenti, non dovrebbe neanche assaggiarlo. L’organismo di un bambino o di un adolescente, rispetto a quello di un adulto, non è ancora in grado di smaltire in maniera corretta ed efficiente l’alcol. Come emerge dai dati del Sistema di sorveglianza Hbsc, riguardante i comportamenti degli adolescenti italiani tra gli 11 ed i 15 anni, il consumo di alcol arriva a coinvolgere, tra i quindicenni, il 45% delle ragazze e più del 50% dei ragazzi che, intervistati, affermavano di aver consumato alcol almeno in un giorno degli ultimi trenta prima del sondaggio.
Cos’è il binge drinking?
Il dato più preoccupante, tuttavia, riguarda il fenomeno del binge drinking, che è in continua espansione. Si tratta di “abbuffate alcoliche” ovvero di occasioni in cui si consumano ingenti quantità di alcolici in poco tempo, allo scopo di ubriacarsi quanto prima e il più possibile. Questo comportamento, oltre ad aumentare la probabilità di incorrere in un’intossicazione da alcol, rende ragazzi e ragazze più soggetti a incidenti stradali e atti di violenza. Sul lungo periodo, poi, il consumo di alcool rappresenta un fattore di rischio di morte prematura, anche perché predispone allo sviluppo di diverse malattie croniche quali diabete, malattie cardiovascolari e tumori. Ci sono delle ripercussioni anche sullo stato nutrizionale. Si dice, infatti, che le calorie dell’alcol sono vuote perché apportano energia ma nessun nutriente, cioè l’alcol non fornisce nessuno di quei mattoncini necessari per costruire o far funzionare al meglio le nostre cellule.
L’apporto nutritivo dell’alcool
Una lattina di birra (330 ml) o in un bicchiere di vino (125 ml) o di aperitivo (80 ml) o di cocktail alcolico (40 ml) contengono un’unità alcolica, ossia 12 grammi di alcol. Facendo un rapido calcolo otteniamo che un’unità alcolica, ossia uno qualsiasi di questi bicchieri, apporta 80-90 kcal, al pari di uno yogurt bianco o di una fettina di carne o di una pagnottina, ma, a differenza di tutti questi alimenti, l’alcol rappresenta solo un peso per il corpo che lo deve smaltire e oltre alle calorie non fornisce null’altro. Risulta quindi chiaro che l’alcol, tra gli altri effetti negativi, contribuisce anche all’instaurarsi di un eccesso ponderale negli adolescenti. E questo aspetto di certo non sfugge ai ragazzi, ma soprattutto alle ragazze, costantemente spinte a inseguire modelli di magrezza vista come garanzia di bellezza e successo.
Cos’è la Drunkoressia?
Questo ha fatto emergere un nuovo fenomeno negli ultimi anni, noto come Drunkoressia, ossia l’assunzione di quantitativi eccessivi di alcol associata a comportamenti alimentari distorti, tipici dell’anoressia, volti al controllo del peso e delle calorie assunte. In parole povere, gli adolescenti, e maggiormente le ragazze, sono consapevoli di introdurre quantità eccessive di calorie, soprattutto in occasione delle bevute esagerate del fine settimana e, preoccupati per le ripercussioni che ciò può avere sulla loro linea, per compensare limitano l’introito di altre calorie saltando i pasti, assumendo solo alimenti poco calorici, ricorrendo all’uso di lassativi, dedicandosi ad attività fisiche troppo intense. Questa sorta di “compensazione” messa in atto da ragazzi e ragazze li predispone ovviamente a carenze nutrizionali, proprio in un periodo della vita in cui le richieste di macro e micro nutrienti sono elevate per sostenere lo sviluppo ottimale di tutto il corpo. Non solo, ma li porta anche a sviluppare problemi epatici, cardiaci, a livello del sistema nervoso, depressione. È fondamentale educare i figli al consumo responsabile di alcol e aiutarli coltivando il loro spirito critico in ogni forma della vita quotidiana.
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