Rottura del femore: cause, sintomi e interventi!

di Rosalinda Leo

L’osso più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro umano è il femore. Questo osso sopporta tutto il peso del corpo e collega l’anca al ginocchio. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, la sua resistenza diminuisce mentre il carico da sostenere rimane invariato. È facile capire, quindi, come una frattura del femore possa avere conseguenze gravi e complicate.

La frattura del femore colpisce principalmente gli anziani? La risposta è sì, anche se può verificarsi, con minor frequenza, anche nei giovani, ma per cause diverse. Considerata una delle principali problematiche della terza età, colpisce principalmente persone tra i 70 e i 90 anni. Le donne sono particolarmente soggette a questa condizione a causa della maggiore fragilità delle loro ossa dovuta all’osteoporosi.

In realtà, l’osteoporosi non colpisce solo le donne, ma può presentarsi anche negli uomini. In questi casi, l’osteoporosi è spesso conseguenza di stili di vita scorretti o di altre cause, come l’assunzione di farmaci (cortisone, anticoagulanti) o malattie endocrine o da malassorbimento.

Osteoporosi: sai di cosa si tratta?

L’osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e un deterioramento della struttura del tessuto osseo, aumentando così la fragilità e il rischio di fratture.

Negli anziani la caduta è la causa principale della frattura del femore. Tuttavia, non sempre è necessario un evento traumatico per provocare la frattura; anche un semplice movimento di torsione può causare la rottura dell’osso. In questo caso, la persona non riesce a stare in piedi e cade, quindi la caduta è una conseguenza della frattura, non la causa. Questo tipo di frattura è chiamato frattura spontanea. Un altro scenario è quando una persona inciampa e si frattura il femore prima di cadere. Nei giovani, negli sportivi e nei bambini, invece, le fratture del femore sono generalmente causate da incidenti e traumi durante l’attività sportiva.

DOVE SI FRATTURA?

La frattura più frequente si verifica al collo del femore, ossia nella parte che si collega all’anca.

SINTOMI

Come si riconosce una frattura del femore? I sintomi principali includono un dolore acuto che si irradia fino all’inguine e può estendersi fino al ginocchio e alla caviglia. La persona non riesce più a stare in piedi e possono manifestarsi gonfiori, lividi e, in alcuni casi, accorciamento dell’arto.

Il 90% delle fratture del femore richiedono un intervento chirurgico come soluzione. Non si può e non si deve aspettare: è necessario intervenire entro 24-48 ore. Dopo aver effettuato gli accertamenti attraverso RX e TAC, si procede con l’operazione. Esistono tecniche diverse a seconda del tipo di frattura. In linea di massima, l’ortopedico utilizza chiodi, placche e viti, oppure protesi, per “rimettere insieme i pezzi”. L’obiettivo è rendere il paziente autosufficiente nel più breve tempo possibile. Nei soggetti collaboranti e in condizioni fisiche discrete, la ripresa del cammino viene effettuata entro 72 ore, naturalmente con l’aiuto di un fisioterapista.

Oggi sono rarissimi i casi in cui non si riesce a intervenire, generalmente a causa delle condizioni del paziente. In questi casi, i tempi di recupero saranno più lunghi.

SI RICOMINCIA A CAMMINARE: LA RIABILITAZIONE

La riabilitazione si articola in diverse fasi:

  1. Prima Fase: questa fase dura di solito una settimana e consiste nel far svolgere al paziente esercizi di respirazione e vari cambi di postura.
  2. Rinforzo Muscolare: in questa fase, che dura all’incirca due settimane, il paziente inizia a camminare in acqua o a usare tapis roulant e cyclette.

Successivamente, il paziente prosegue il percorso riabilitativo in una struttura specializzata, con un recupero stimato in 3-4 mesi. Oltre agli esercizi di fisioterapia svolti più volte al giorno, un elemento molto importante per il successo della riabiitazione è la forza di volontà del paziente.

E LA NASA… CI VIENE IN AIUTO!

Esiste una tecnica di recupero particolare chiamata ALTER-G. Si tratta di un tapis roulant progettato dalla NASA per aiutare gli astronauti a camminare in assenza di gravità. Una camera d’aria avvolge il paziente dal bacino in giù, riducendo il suo peso corporeo dell’80%. Di conseguenza, è possibile camminare senza caricare l’arto, permettendo così di ridurre significativamente i tempi di recupero.

In che modo possiamo fare prevenzione?

Non possiamo fermare il passare del tempo o l’indebolimento fisiologico del nostro scheletro, ma possiamo fare molto per mitigare i rischi.

  1. Esami specifici e terapie: è importante sottoporsi a esami specifici per valutare la densità ossea e, se necessario, seguire terapie farmacologiche contro l’osteoporosi. Le terapie fisioterapiche aiutano a rinforzare i muscoli e migliorare l’equilibrio, assicurando che il femore possa svolgere al meglio il suo compito;
  2. alimentazione e attività fisica: mantenere una dieta sana ricca di calcio e vitamina D, e praticare regolarmente attività fisica adeguata per rafforzare le ossa e i muscoli;
  3. prevenzione delle cadute: per ridurre il rischio di cadute, è utile eliminare i tappeti in casa, utilizzare scarpe antiscivolo e assicurarsi che le stanze siano ben illuminate.

Seguendo questi consigli, è possibile ridurre significativamente il rischio di fratture del femore e migliorare la qualità della vita.