di Federica Porta
Le infezioni urinarie sono comuni sia nei cani che nei gatti e possono costituire una fonte di disagio e preoccupazione per i proprietari di animali domestici. Tali fenomeni possono coinvolgere il tratto urinario, che comprende la vescica, l’uretra e, in alcuni casi, i reni. Se non trattate adeguatamente, possono determinare gravi complicazioni per la salute dei nostri animali.
Vediamo insieme quali sono le principali cause:
- batteri: la causa più comune delle infezioni urinarie sia nei cani che nei gatti è la presenza di batteri che risalgono dal meato urinario e si diffondono verso l’alto nel tratto urinario. Nei cani, le infezioni batteriche sono spesso associate alla cistite:
- calcoli urinari: sia i cani che i gatti possono sviluppare calcoli urinari, noti anche come uroliti, che possono irritare le pareti del tratto urinario e predisporre all’infezione;
- disfunzione della vescica: problemi come la vescica neurologica o la disfunzione del pavimento pelvico possono causare ristagno di urina, aumentando il rischio di infezioni;
- sistema immunitario indebolito: gli animali con un sistema immunitario compromesso sono più suscettibili alle infezioni urinarie, poiché il corpo ha maggiori difficoltà a combattere i batteri.
Come capire se il nostro animale soffre di problemi urinari?
Ecco i principali sintomi:
- minzione frequente: l’abitudine dell’animale a urinare con maggiore frequenza può costituire un sintomo di infezione alle vie urinarie;
- stranguria: se il cane o il gatto mostra evidenti difficoltà a urinare, ciò potrebbe indicare un’infiammazione o una possibile ostruzione;
- minzione incontrollata: se l’animale inizia a urinare in luoghi insoliti o perde il controllo della vescica, ciò potrebbe costituire un sintomo di infezione.
- cambiamenti nell’aspetto dell’urina: l’urina potrebbe apparire torbida o mostrare tracce di sangue, indicando così la presenza di batteri o calcoli;
- leccamento eccessivo delle parti genitali: un animale con un’infezione urinaria può mostrare irritazione e fastidio, leccando frequentemente l’area genitale.
Diventa quindi importante recarsi dal veterinario di fiducia per effettuare una visita e un’analisi delle urine in modo da intervenire con estrema prontezza.
I trattamenti sono estremamente diversificati a seconda di quale sia la causa dell’infezione. Talvolta, per esempio, si rende necessario l’ausilio di una terapia antibiotica per le infezioni urinarie causate da batteri. È compito del veterinario prescrivere il farmaco appropriato dopo aver identificato il ceppo batterico responsabile attraverso un esame delle urine o una coltura. Accade inoltre assai di frequente che si debba passare a una dieta specifica per promuovere l’equilibrio del pH urinario e prevenire la formazione di calcoli.
Nel caso dei calcoli risulta poi fondamentale capire di quale sostanza siano costituiti così da trattarli al meglio. Vediamo insieme quali sono i principali tipi di calcoli e quali i trattamenti disponibili.
- calcoli di struvite: i calcoli di struvite, noti anche come fosfato ammonio-magnesiaco, sono una delle tipologie più comuni di calcoli urinari. Si formano a causa della precipitazione di cristalli di struvite, una combinazione di sali di ammonio, magnesio e fosfato. Questi calcoli si sviluppano in un ambiente alcalino e sono spesso associati a infezioni del tratto urinario. La loro formazione è legata a un pH urinario alcalino e alla presenza di batteri che idrolizzano l’urea in ammonio, aumentandone la concentrazione nell’urina. Spesso questa tipologia di calcoli si risolve grazie all’ausilio di una dieta specifica;
- calcoli di ossalato di calcio: si formano dalla precipitazione di cristalli di ossalato di calcio e possono variare in dimensioni; si passa infatti da piccole pietre a strutture più grandi, e si formano a causa di un pH urinario acido e a una maggiore concentrazione di ossalato e calcio nell’urina. Il loro trattamento è spesso chirurgico;
- calcoli di urati: i calcoli di urati sono meno comuni, ma possono tuttavia presentarsi. Si formano a seguito della precipitazione di cristalli di urato ammonio e possono essere associati a condizioni come disfunzioni tiroidee o il deficit di uno specifico enzima nel fegato. Il principale trattamento è un approccio dietetico adeguato.
Alcuni animali possono presentare una particolare predisposizione alle infezioni urinarie ricorrenti. In questi casi, potrebbe essere necessario un monitoraggio costante e misure preventive per ridurre il rischio di infezione.
Ma come prevenire questo fastidioso problema? Ecco alcuni consigli:
- seguire una dieta bilanciata: si consiglia sempre di alimentare l’animale domestico con un cibo di alta qualità, specifico per le sue esigenze nutrizionali, così da mantenere il sistema immunitario forte e ridurre il rischio di infezioni;
- assicurare un’adeguata idratazione: l’animale domestico deve sempre avere libero accesso ad acqua fresca e pulita;
- assicurare un’igiene regolare: si suggerisce di mantenere sempre pulito l’animale, evitando il possibile contatto con sostanze irritanti;
- sottoporsi a visite veterinarie regolari: è bene monitorare regolarmente lo stato di salute del nostro amico a quattro zampe tramite controlli periodici dal veterinario, così da individuare tempestivamente eventuali segni di infezione o altre condizioni mediche.