di Erminia Venturino
L’acqua è il principale costituente del corpo umano: nell’uomo adulto la quantità d’acqua complessiva si attesta intorno al 60% e nelle donne al 50% . L’acqua si trova in ogni distretto corporeo e risulta essenziale per diversi organi. L’acqua, inoltre, è anche importantissima per il corretto funzionamento cardiovascolare, per la digestione e, più in generale, per il mantenimento di ogni processo vitale.
Per comprendere la reale importanza dell’acqua bisogna considerare gli effetti conseguenti alla sua riduzione all’interno dell’organismo: l’European Food Safety Authority (EFSA) ha accertato che una perdita d’acqua corporea pari a circa l’1% viene normalmente compensata entro 24 ore e che l’assenza di tale compensazione nonché l’ulteriore aumento della perdita d’acqua corporea possono arrivare a compromettere le funzioni fisiche e cognitive. Inoltre, l’acqua riveste un ruolo particolarmente importante nella termoregolazione; per questo e molti altri motivi viene consigliato di assicurare un’assunzione giornaliera d’acqua pari almeno a 2 litri di acqua, sotto qualunque forma.
Quanto bere
La quantità di acqua da bere, comunque, varia a seconda degli individui, dell’ambiente di vita, del regime di lavoro e attività, del tipo di alimentazione e dello stile di vita.
In condizioni normali, i meccanismi di autoregolazione che determinano la sensazione di sete consentono all’organismo di assumere il giusto fabbisogno d’acqua necessario a compensare le perdite idriche che si verificano quotidianamente. Tuttavia, alcuni individui, soprattutto bambini e anziani, sono maggiormente soggetti a disidratazione anche perché dimostrano una riduzione della percezione nella sensazione di sete e nello stimolo naturale a bere.
La disidratazione, causata da un’assunzione di liquidi inferiori alla perdita di acqua, può determinare effetti anche seri sull’attività e sulle prestazioni fisiche dell’organismo. Le forme più gravi inducono malessere generale e anche allucinazioni fino all’insorgenza del colpo di calore ed effetti letali. Inoltre, lo stato persistente della disidratazione è associato a un significativo incremento di rischio di molte patologie, anche gravi, in primo luogo a carico del rene.
Il gruppo di esperti scientifici di EFSA ha di recente ridefinito i valori dietetici di riferimento per le assunzioni di acqua, raccomandando la quantità necessaria da assumere per godere di buona salute tenuto conto dell’età e del sesso.
- Neonati fino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno;
Bambini nelle fasce d’età:
- 6 mesi-1 anno: 800-1000 mL/giorno,
- 1 – 3 anni: 1100-1300 mL/giorno,
- 4 – 8 anni: 1600 mL/giorno;
- 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i bambini e 1900 mL/giorno per le bambine;
Da 14 anni in poi:
- femmine 2 L/giorno
- maschi 2,5 L/giorno.
Ovviamente, al netto delle precedenti indicazioni, questi valori sono indicativi e possono subire variazioni: in condizioni che inducono disidratazione, per esempio climi caldi e attività fisiche intense, la quantità di acqua da assumere può variare sensibilmente.