di Federica Porta
I reni svolgono numerose funzioni: per prima cosa si comportano da “filtri” per ripulire il sangue dalle scorie; inoltre, regolano l’equilibrio idrico e salino, il metabolismo della vitamina D, la pressione osmotica tra tessuti e sangue e producono due importanti ormoni, l’eritropoietina e la renina. Quando i reni smettono di funzionare correttamente si possono verificare le seguenti situazioni:
- Una malattia renale acuta che può generarsi, per esempio, quando cani o gatti vengono esposti a:
- alimenti tossici;
- alcuni farmaci;
- piante velenose;
- altri prodotti chimici;
- punture d’insetti o morsi di serpenti.
Le disfunzioni renali acute possono essere causate anche da gravi infezioni, come la Leptospirosi; le disfunzioni renali, di solito, hanno una insorgenza improvvisa, potenzialmente mortale ma talvolta reversibile.
2. Una malattia renale cronica, definita anche “insufficienza renale”, che rappresenta la problematica più frequente; persiste per periodi prolungati (mesi o anni) e determina una perdita di funzionalità progressiva dell’organo, con irreversibilità della lesione. L’insufficienza renale, inoltre, è una malattia che colpisce i cani generalmente in età adulta.
Tra le cause di insufficienza renale cronica si annoverano:
- neoplasie;
- malattie autoimmuni;
- malattie protozoarie;
- sostanze nefrotossiche (cioè tossiche per i reni) assunte per lunghi periodi;
- processi infettivi e/o infiammatori (per esempio, piometra);
- ostruzione al flusso di urina (soprattutto nel gatto);
- calcoli renali;
- cause congenite (ipoplasia/displasia del rene caratteristica nei Boxer) e altre.
Spesso, comunque, è difficile risalire alla causa scatenante della malattia. L’insufficienza renale cronica è tre volte più frequente nel gatto che nel cane; la probabilità che si manifesti, infatti, aumenta con l’avanzare degli anni dell’animale. Benché non esista una cura per la nefropatia cronica, laddove è possibile individuare la causa e quindi trattarla ci sono buone probabilità di fermare la progressione della malattia.
I sintomi
Come capire se il nostro animale soffre di un disturbo renale?
I campanelli d’allarme a cui dobbiamo prestare attenzione sono:
- aumento della sete e urinazione più frequente;
- perdita di appetito;
- perdita di peso e debolezza;
- letargia e sonnolenza;
- alito cattivo;
- vomito e diarrea.
La diagnosi di patologia renale si ottiene mediante un semplice esame del sangue in cui vengono valutati principalmente i valori di urea e creatina, parametri che forniscono informazioni sulla capacità filtrante del rene.
Anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per la salute dei reni.
L’insufficienza renale innalza la predisposizione alla disidratazione e diventa quindi fondamentale garantire al nostro amico a quattro zampe un corretto apporto di acqua. I gatti, in particolare, assumono la maggior parte dell’acqua con il cibo, pertanto è consigliabile prediligere un’alimentazione a base di cibi umidi piuttosto che secchi.
Una dieta ideale per questo tipo di pazienti dovrebbe essere caratterizzata da un ridotto contenuto proteico: la malattia, infatti, causa un accumulo di sostanze tossiche che derivano dalla scomposizione delle proteine e un’alimentazione a basso contenuto proteico dovrebbe minimizzare tale conseguenza. Occorre prestare attenzione, però, a non eccedere in senso opposto: se la riduzione di proteine è eccessiva, si potrebbe verificare una perdita di peso che risulterebbe estremamente dannosa.
Inoltre è altresì importante assumere un livello di minerali controllato, soprattutto per quanto riguarda fosforo e sodio, così da alleviare lo stress a carico dei reni.