di Erminia Venturino
Se volessimo trovare una definizione, potremmo parlare del farmacista come di uno specialista al servizio del paziente, capace di erogare un’assistenza più ampia e specializzata rispetto al passato.
La farmacia dei servizi è infatti in grado di garantire ai cittadini non soltanto un’adeguata assistenza farmaceutica ma anche la consulenza e il trattamento dei disturbi più comuni, nonché la fruizione ai servizi di telemedicina in un’ottica di prevenzione e tutela della salute individuale.
Tale trasformazione non è stata improvvisa, bensì frutto di un processo costante e graduale. Fino alla metà del XIX secolo il ruolo del farmacista era principalmente quello di uno speziale, specializzato nella preparazione dei medicamenti. Nel corso dei secoli, grazie alle sue conoscenze in ambito botanico e alchimistico, il farmacista riuscì a definire i primi principi attivi affiancandosi gradualmente ai medici e assumendo un vero e proprio ruolo sanitario e sociale.
Tornando ai giorni nostri, oggi sarebbe più corretto riferirsi ai clienti della farmacia come a dei pazienti: spesso, infatti, ci si rivolge al farmacista non soltanto per acquistare medicinali ma anche per ricevere consigli in merito alle terapie o una consulenza in ambito socio-sanitario. Per far fronte all’aumento delle richieste di un’assistenza personalizzata da parte dei pazienti, il farmacista si è mosso accrescendo le proprie competenze in diversi ambiti quali, per esempio, cosmesi, fitoterapia, ortopedia, dermatologia e infanzia.
Lo stesso luogo della farmacia si è modificato per allinearsi a tale processo evolutivo.
Per fare un esempio concreto, nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria le farmacie, grazie alla telemedicina e ad altri servizi, sono riuscite a garantire i monitoraggi diagnostici e, in seguito, con l’effettuazione dei test rapidi, hanno contribuito al tracciamento dei casi di positività al Covid-19. Recentemente le farmacie hanno aderito alla campagna di vaccinazione anti-Covid19, trasformandosi in piccoli hub vaccinali al fine di accelerare le somministrazioni e implementare il numero di persone vaccinate.
E quali sono le previsioni per il futuro?
Il farmacista dovrà diventare capace di affiancare in tutto e per tutto i medici, occupandosi di farmacovigilanza e di aderenza alle terapie. La Royal Pharmaceutical Society ha pubblicato uno studio che delinea i contorni del farmacista di domani: quest’ultimo diventerà responsabile di un’adeguata educazione sanitaria dei suoi pazienti e di un approccio terapeutico basato sulle esigenze individuali, contribuendo a un ulteriore sviluppo della medicina personalizzata.