di Paola Sclaverano
Negli ultimi mesi il termine vaccino è entrato a far parte del nostro vocabolario quotidiano: abbiamo avuto modo di comprendere il ruolo fondamentale che ricopre nel tutelare la nostra salute. È bene però sapere che i vaccini risultano estremamente utili anche per i nostri amici a quattro zampe; per questo motivo, analizziamo insieme alcune delle loro caratteristiche.
Le linee guida della WSAVA, World Small Animal Veterinary Association, definiscono core i vaccini che, a prescindere dalla zona geografica, tutti i cani e i gatti dovrebbero poter ricevere poiché in grado di assicurare una protezione duratura da malattie di diffusione mondiale. Si tratta di vaccini fortemente raccomandati, sebbene non obbligatori per legge.
I vaccini non core, invece, devono essere somministrati solo agli animali che, per localizzazione geografica o per stile di vita, rischiano di contrarre determinate infezioni. Vengono perciò prescritti dai veterinari solo in determinate condizioni.
Nel cane sono considerati vaccini core quelli che proteggono dal virus del cimurro, dall’adenovirus canino, dal parvovirus canino di tipo 2 e dalle sue varianti. Per quanto riguarda i gatti, invece, i vaccini core sono quelli contro il virus della panleucopenia felina, il calicivirus e l’herpesvirus felino di tipo 1. Occorre tener presente, però, che nei gatti i vaccini core assicurano un tasso di protezione minore.
Il vaccino per la rabbia rientra nella categoria core?
In Italia, il vaccino per la rabbia è considerato non core; nei Paesi in cui, invece, l’infezione è endemica viene tutt’oggi fortemente raccomandato. Per viaggi europei o internazionali in compagnia dei nostri animali verrà richiesto un passaporto che certifichi l’avvenuta vaccinazione antirabbica.
Quando può essere somministrata la prima linea vaccinale?
I cuccioli di cane o di gatto non possono essere vaccinati nelle prime settimane di vita, in quanto sono protetti dagli MDA (gli anticorpi di derivazione materna) che li difendono dalle possibili infezioni. La WSAVA raccomanda di somministrare la prima vaccinazione a 6-8 settimane sia nei cani che nei gatti, in quanto è stato dimostrato che solo allora i valori di MDA saranno scesi abbastanza da permettere una risposta immunitaria attiva. Dopo la prima somministrazione, seguono richiami ogni 2-4 settimane fino al compimento della 16° settimana di età.
I richiami, proprio come accade nell’essere umano, assicurano all’individuo una protezione duratura.
Esiste un’alternativa al richiamo dei vaccini core?
Sì. È possibile valutare la quantità e la qualità degli anticorpi che si sono sviluppati in seguito alla prima somministrazione di un vaccino core tramite test sierologici specifici. Se l’esito del test risulta negativo, si renderà necessario il richiamo; viceversa, se il test fornisce un esito positivo, significa che il cane o il gatto può contare su una sufficiente protezione dal virus in questione e, dunque, il richiamo non risulta strettamente necessario.