DSA: Disturbi specifici dell’apprendimento


A giugno 2019 il MIUR ha pubblicato i dati statistici relativi agli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2017/2018, che evidenziano un incremento costante di tali alunni, che passano dallo 0,7% del 2010 al 3,2% del 2017.

Quando si manifestano i primi segnali?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento cominciano ad evidenziarsi nella fase della prima scolarizzazione, con segnali d’allarme già prima dell’ingresso in prima elementare: sono essenzialmente difficoltà e disorganizzazione legate alla scrittura, alla lettura o al calcolo, che non coinvolgono l’intelligenza del bambino, ma che si ripercuotono sull’apprendimento.

Purtroppo non è sempre facile capire se un bambino presenta uno o più DSA e, genitori e insegnanti, hanno un ruolo fondamentale nello scorgere i campanelli d’allarme. Spesso si tende invece a catalogare il bambino come svogliato e poco attento, rimproverandolo ingiustamente e considerandolo un cattivo alunno, ritardando così il ricorso a semplici metodologie e accorgimenti che aiuterebbero a facilitare l’apprendimento. 


È importante che la diagnosi venga fatta tempestivamente e che si attivino precocemente tutti gli aiuti indispensabili, proprio perché la difficoltà non è nella capacità cognitiva di apprendere, ma nella capacità di saperlo fare attraverso i “normali” canali e strumenti. Per questi alunni sono quindi fondamentali gli strumenti compensativi, come hardware e software, che possono aiutare a ridurre la fatica a carico della letto-scrittura: PC, chiavette, cuffie, elaboratore di testi, sintesi vocale, traduttore automatico, calcolatrice, enciclopedie multimediali e programmi (Balabolka, Dspeech, Cmap, Free- mind, TutoreDattilo).

È importante che oltre ad un aiuto individualizzato al bambino vengano supportati dagli esperti anche i genitori, sia offrendo loro sostegno psicologico, sia spiegando loro una serie di tecniche che permettano al figlio di gestire in modo più adeguato e consapevole le sue difficoltà. 

Si tratta di bambini intelligenti, operativi, attivi e comunicativi, sono consapevoli delle proprie difficoltà ed è importante che non si sentano diversi dagli altri, anche all’interno del gruppo classe, evitando di far nascere problemi legati alla socializzazione: per far questo diventa prezioso il lavoro sia di genitori che di insegnanti.

Infine un aiuto può venire anche dall’utilizzo di alcuni integratori che possono aumentare la concentrazione e la memoria attraverso un miglioramento della trasmissione nervosa cerebrale: essenzialmente si tratta di Omega 3 EPA e DHA, che sono stati testati in formulazione pediatrica e che hanno dimostrato di essere efficaci e sicuri.

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