Arriva la primavera e come ogni anno diventa fondamentale depurare l’organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno a causa di alimentazione disordinata, stress, inquinamento o altro ancora. La natura dal canto suo ci regala moltissime erbe selvatiche da utilizzare: una di queste è il tarassaco, apprezzato per le sue proprietà anche da insetti e animali che mangiano l’intera pianta. Le api, per esempio, uscite dall’inverno utilizzano il fiore del tarassaco per le sue proprietà, dovute alla ricca presenza di principi attivi amari, di vitamine come la vitamina C, di sali minerali ed inulina. Come tutte le piante amare aumenta la secrezione dei succhi gastrici favorendo la digestione e il corretto funzionamento del fegato. È utilizzato quindi per le sue proprietà depurative, per problemi digestivi come diuretico e per la sua blanda azione lassativa.
Il Tarassaco in cucina
In cucina si utilizza tutta la pianta: le foglie, gli steli, la radice, i boccioli e i fiori. All’inizio della primavera si utilizzano le tenere foglie in insalata o cotte in minestra, si può addirittura masticare lo stelo per le sue proprietà depurative, ma non esagerate, al massimo 5 o 6 steli al giorno. I boccioli, una volta raccolti, possono essere sbollentati in metà acqua e metà aceto e poi conditi con olio d’oliva: si possono così utilizzare, per esempio, al posto dei capperi. La radice può essere bollita e condita con olio oppure essiccata da utilizzare poi in infusi. Anche i fiori sono commestibili e possono essere aggiunti alle insalate. Dai fiori di tarassaco si prepara un delizioso sciroppo denso, che può essere spalmato su una fetta di pane o su una fetta biscottata al posto della marmellata.
Il Tarassaco in farmacia
Lo troviamo in farmacia come monocomponente in compresse o in tintura madre: va assunto normalmente due volte al giorno lontano dai pasti. Viene associato ad altre piante fitoterapiche per potenziare l’effetto depurativo o drenante.
Franca Ciccopiedi, farmacista direttore Farmacia Comunale di Villastellone
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