Ogni epoca storica ha attribuito al capello un valore significativo. Oggi, indipendentemente dal sesso e dall’età, la cura del capello è un fattore importante per il nostro benessere poiché accresce la gradevolezza della nostra immagine.
Questo articolo nasce con l’intento di descrivere l’anatomia e la fisiologia del capello per arrivare ad approfondirne le principali patologie.
Dal punto di vista anatomico, il capello è una formazione filiforme di derivazione epidermica costituita da due porzioni: una parzialmente visibile definita fusto e una presente nel cuoio capelluto, all’interno del follicolo, definita radice o bulbo.
Il fusto è costituito da tre strutture concentriche:
- la cuticola, strato più esterno, composta da 5-7 strati di cellule appiattite con funzione di protezione. Sulla superficie della cuticola è presente il film idrolipidico composto per il 10% da acqua
e 90% da lipidi del sebo; - la corteccia, strato intermedio, costituito da fibre ricche di cheratina con funzione di sostegno. Negli spazi intercellulari si trova la melanina, responsabile del colore del capello;
- il midollo, strato interno, caratterizzato da un aspetto spugnoso.
Dal punto di vista chimico, il capello è composto da proteine (la principale è la cheratina), lipidi, acqua, melanina e metalli. Il capello ha un’attività ciclica in cui si alternano tre fasi:
- anagen. È la fase di crescita caratterizzata da un’intensa attività di mitosi delle cellule del fusto che raggiunge la sua massima lunghezza.
Circa l’85% di tutti i capelli sono in questa fase che ha durata variabile da 2 a 7 anni. La velocità di crescita è di circa 1-1,5 cm al mese per 4-7 anni;
- catagen. È la fase di arresto dell’attività mitotica delle cellule del fusto che vanno incontro ad apoptosi; i melanociti cessano la produzione di melanina. Mediamente l’1% dei follicoli del cuoio capelluto si trova in questa fase che ha breve durata di 7-21 giorni;
- telogen. È la fase di riposo funzionale nella quale il capello non cresce ma permane nel follicolo. Al termine del telogen il follicolo rientra nella fase anagen, un nuovo capello emerge di lato alla vecchia radice con conseguente caduta di quello in fase telogen. Circa il 10-15% dei capelli sono in questa fase che dura circa 3 mesi.
In condizioni fisiologiche, si perdono ogni giorno 50-70 capelli e il numero rimane pressoché costante. Tuttavia esistono alcune condizioni patologiche in cui il ciclo è alterato. Tra queste, le più frequenti sono l’alopecia androgenetica e l’alopecia areata.
Nel sesso femminile, la prevalenza aumenta col passare degli anni e colpisce il 40 % delle donne dopo i 40 anni.
L’alopecia è definita “andro-genetica” poiché indotta dall’azione degli ormoni androgeni su soggetti geneticamente predisposti. L’androgeno responsabile della malattia è il diidrotestosterone, prodotto a livello follicolare a partire dal testosterone dall’enzima 5α-reduttasi.
L’AGA si manifesta con una graduale riduzione del calibro dei capelli in aree specifiche del capo: nel sesso maschile predilige la regione fronto-temporale e quella del vertice, mentre nella donna la sede anteriore.
L’AGA può provocare problemi psicologici, soprattutto nei giovani. Attualmente, la terapia approvata prevede l’utilizzo di minoxidil per via topica al 2 e 5% e della fi nasteride 1 mg/die.
Il minoxidil è una molecola dotata di attività antipertensiva con effetto vasodilatatorio. Il suo utilizzo è legato alla capacità di prolungare la sopravvivenza delle cellule della matrice del follicolo pilifero, con conseguente aumento del numero e diametro dei capelli. È prevista l’applicazione di 1 ml di soluzione 2 volte al giorno. Nel maschio si usa il 5%, nella femmina sono possibili entrambe le concentrazioni, anche se non sono presenti sufficienti evidenze scientifiche che dimostrino che la percentuale maggiore sia più efficace. Gli effetti collaterali sono prurito, desquamazione, dermatite da contatto, eritema e xerosi.
La finasteride è un inibitore dell’enzima 5α-reduttasi di tipo II. Il dosaggio nell’AGA maschile è di 1 mg/die. Nelle donne, la terapia non ha effetto benefico rispetto al placebo e causa un aumento del livello degli estrogeni per parziale conversione del testosterone in estradiolo. La terapia ha dimostrato un rallentamento della caduta dei capelli in un’elevata percentuale di soggetti; i primi effetti si manifestano dopo 3 mesi, la ricrescita al vertice dopo sei mesi. L’efficacia è legata alla somministrazione del farmaco e per il mantenimento dei risultati il trattamento deve essere protratto nel tempo.
È un farmaco ben tollerato e gli effetti collaterali, dovuti alla riduzione del diidrotestosterone, quali disfunzione erettile, diminuzione della libido e del volume dell’eiaculato, sono rari e transitori.
Il farmacista svolge un ruolo fondamentale nel fornire al paziente alcune raccomandazioni per ridurre gli effetti collaterali e migliorare l’efficacia della terapia:
- il minoxidil va applicato direttamente sul cuoio capelluto asciutto evitando di frizionare per evitare l’insorgenza di dermatite. Non lavare i capelli per almeno 3-4 ore successive all’applicazione;
- il trattamento è tanto più efficace quanto più precocemente è iniziato ed è sconsigliabile interrompere la terapia durante il periodo estivo o fare dei cicli di alcuni mesi poiché la sospensione del trattamento provoca una rapida ripresa della sintomatologia;
- il beneficio è osservabile dopo 4 -6 mesi di terapia e il massimo effetto si ottiene dopo un anno di trattamento. Nel 50% dei pazienti si verifica l’arresto della caduta dei capelli e solo in una piccola percentuale avviene la ricrescita.
La figura del farmacista è necessaria per l’allestimento di preparazioni galeniche a base di minoxidil. I farmacisti allestiscono queste preparazioni ponendo particolare attenzione alla scelta dell’eccipiente al fine di migliorare la veicolazione del principio attivo e ridurre gli effetti collaterali. Inoltre, l’allestimento di una preparazione galenica permette di associare due o più principi attivi che, presenti nella stessa preparazione, possono avere maggior efficacia. Nelle preparazioni galeniche magistrali, prescritte da un medico, può essere associato a estrogeni, progesterone, antiandrogeni, corticosteroidi e antimicotici.
È importante che il farmacista consigli dermocosmetici e integratori orali, validi coadiuvanti della terapia farmacologica. In caso di alopecia, occorre prediligere shampoo contenenti tensioattivi poco aggressivi con concentrazione minima o nulla di tensioattivi anionici e lozioni e shampoo contenenti sostanze che aumentano l’apporto di vitamine e oligoelementi a livello del follicolo pilifero e in grado di ridurre localmente la produzione dei metaboliti del testosterone.
Sono disponibili shampoo contenenti estratti vegetali di ginseng ad attività fortificante, ortica ad azione antiossidante e tè verde ad attività antiossidante, antinfi ammatoria, antimicrobica.
Negli estratti di tè verde sono presenti delle catechine in grado di inibire l’attività dell’enzima 5α-reduttasi I.
ALOPECIA AREATA (AA )
È caratterizzata dalla perdita reversibile di capelli con conseguente formazione di piccole chiazze, singole o multiple, a forma circolare o ovalare.
Ha un’incidenza dello 0,1%-0,2% della popolazione senza predilezione di sesso e insorge con maggior frequenza in età infantile e tra i 20 e i 50 anni. La remissione della patologia, in caso di piccole lesioni, avviene spontaneamente nell’80 % dei casi.
Esiste una base costituzionale genetica e familiare che predispone allo sviluppo di questa malattia in circa il 20% dei soggetti colpiti.
La AA è una malattia autoimmune sostenuta da una risposta immunologica di tipo cellulomediata contro il follicolo pilifero. Ne risulta, un’immediata interruzione della fase anagen con frattura del capello in crescita ed entrata in fase telogen del follicolo.
Due sono i segni clinici caratteristici: i capelli “a punto esclamativo”, capelli spezzati di 1-2 mm con l’estremità libera più grande rispetto alla base osservabili alla periferia della chiazza e i “capelli cadaverizzati”, punti neri dovuti all’accumulo di cheratina a livello della cute della chiazza.
La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di immunosoppressori quali corticosteroidi, antralina o dell’immunoterapia topica. La terapia con corticosteroidi prevede l’impiego di corticosteroidi topici ad alta potenza (clobetasolo propionato allo 0,05%) in schiuma, lozione o crema in occlusione;
occorre informare il paziente che i risultati sono visibili dopo 3-5 mesi di trattamento e di ridurre gradualmente la frequenza di applicazione a risoluzione clinica avvenuta, per evitare l’effetto rebound. Gli effetti collaterali sono transitori e comprendono forme di ipertricosi del volto, edema del viso, eritema del cuoio capelluto e follicoliti.
I corticosteroidi intralesionali (triamcinolone acetonide 2,5-10mg/ml massimo 2-3 ml) sono somministrati tramite iniezioni intradermiche con frequenza mensile nei casi più gravi.
La terapia a breve contatto con antralina prevede l’utilizzo di un unguento allo 0,5-2% per un periodo di tempo limitato (1-2 ore al giorno) e successivamente rimosso con abbondante quantità di acqua tiepida e shampoo. Gli effetti secondari sono: iperpigmentazione, irritazione locale, adenopatia satellite.
Nelle forme cliniche più gravi, trova il suo impiego l’immunoterapia topica con sostanze sensibilizzanti, fortemente immunogene, applicate sul cuoio capelluto per stimolare il sistema immunitario.
Le carenze alimentari non influiscono sulla patologia ma intensi eventi emotivi possono apparentemente scatenare la malattia. Molte ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato la sensibilità del sistema immunitario nei confronti dello stress e la rimozione dei fattori stressogeni può essere un elemento facilitante l’efficacia delle cure.
In conclusione, oltre all’elevato numero di prodotti per l’alopecia, nelle nostre farmacie è possibile effettuare gratuitamente l’esame del capello tramite l’utilizzo di una microcamera ad alta definizione. La microcamera proietta immagini a elevata qualità su uno schermo e riesce ad individuare problematiche del capello e del cuoio capelluto difficilmente visibili ad occhio nudo.
Esistono in commercio un numero elevatissimo di integratori per l’alopecia contenenti:
- Serenoa repens , palma nana che possiede principi attivi in grado di produrre effetti antiandrogeni per inibizione della 5α eduttasi.
È molto utilizzata per le forme di AGA iniziale e moderata con risultati positivi soprattutto a livello del vertice. È opportuno consigliare l’assunzione dopo il pasto per migliorarne la digestione; - zinco, acido azelaico, vitamina B6 con azione inibitoria sull’enzima 5α-reduttasi;
- L-cisteina, aminoacido in grado di prolungare la fase anagen. È fondamentale per la formazione e sviluppo del capello e ne migliora la resistenza;
- biotina , vitamina B7, la cui carenza è spesso correlata a forme di dermatiti e alopecia;
- vite ed estratto del seme di uva , ricchi di vitamine B1, B2, A, C, sali minerali, acidi grassi polinsaturi, flavonoidi e resveratrolo con attività antiossidante.
Ogni dieta sbilanciata sotto il profilo nutrizionale può danneggiare il capello. Nello specifico, una dieta povera di proteine comporta una riduzione del diametro dei bulbi piliferi. Esiste, infatti, una correlazione tra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine (di natura proteica) di peli e unghie.
Pertanto, è importante che il farmacista raccomandi una dieta equilibrata e completa.
I raggi UVA sono responsabili di processi di fotossidazione del capello con formazione di radicali liberi. Questo comporta un aumento della caduta dei capelli in fase telogen. I capelli biondi sono più sensibili a questo fenomeno per la minore presenza di melanina.
Miriam Giambrone – farmacista FC 46